martedì 16 ottobre 2012

ZAKHAR U NEQEVA: Maschio e Femmina - un volo fra parole, sessualità e politica

“Zakhar u Neqeva’ Bara Ottam”
sono le parole della Genesi che conosciamo tutti come “Maschio e Femmina li creò”.
E oggi voglio analizzare insieme a voi l’etimologia delle due parole:

ZAKHAR
NEQEVA

C’è una regola molto chiara ai filologi: per capire una parola, basta vedere la sua etimologia.
Nell’Ebraico antico, che è una lingua sacra, fatta di lettere che sono ognuna un piccolo geroglifo, un piccolo ideogramma, ogni parola è come una formula chimica le cui lettere sono gli atomi.

La parola “Zakar”, ossia Maschio, è composta di lettere (Z, K, R) che indicano tre concetti, a seconda di come li leggiamo:

 
- KR indica la consapevolezza, l’aver presente; Z indica il trionfo, le armi, l’avanzare e anche il nutrire: Zakhar sta quindi per “la consapevolezza della guerra”, o “la capacità di portare cibo”. Un evidente richiamo al cacciatore-guerriero-padre, palesemente archetipo maschile. Non a caso nei Tarocchi “Z”, la lettera Zain, è l’Arcano VII, il Carro. Ritroviamo l’attinenza col nutrire anche nel termine “Yang” cinese, che indica sia il Maschile nel Tao, nel Taiji (la Suprema Polarità), sia il Montone, sia il Nutrire.

- ZKR però indica anche “ricordare l’origine”, come radice, quindi il Maschile è anche colui che ricorda, che serba geneticamente la presenza del Primordiale, dell’Ancestrale.
Il Maschile è quindi “quella forza che, memore del primitivo, avanza, combatte e nutre”.

La parola Neqeva’, invece, ossia Femmina, indica (N Q B He, da leggere a metà fra ‘Nechevàh’ e ‘Nechebè’, diciamo), indica vistosamente una nicchia (che si dice proprio Neqev, “buco”), ma la Q (Qof) simboleggia anche un toccare il fondo e risalire, quindi letteralmente “una nicchia in cui si entra e si esce” – inutile sottolineare che si tratta proprio della vagina, in cui l’uomo entra ed esce, sia nell’atto sessuale, sia uscendone come creatura.
Il Femminile è quindi “una fossa, un vuoto, in cui si entra e si emerge”.
Ѐ la consapevolezza del Vuoto, di avere una capacità di accoglienza, da cui emerge la Vita. Del resto, anche il termine “Yin” cinese indica non solo il Vuoto, ma anche la gestione della casa, poi vedremo in che senso.

Una volta compresa questa Sapienza occulta, possiamo capire una serie di cose: ad esempio, come nella Storia i movimenti fortemente Yang sono sempre stati al tempo stesso rivoluzionari e conservatori: il Fascismo ad esempio, si è dichiaratamente posto come movimento rivoluzionario E ultraconservatore. Proprio perché nel Maschile c’è l’Avanzare (un appellativo di Marte è proprio ‘gradivus’, ossia “che procede”) ma anche la memoria dell’Ancestrale, quindi il tener presente il Primordiale. Comprendiamo quindi come il Genio Maschile sia una forza indomita e verticale, che è al tempo stesso un fattore innovatore e primitivista. Del resto, una cosa che hanno in comune queste due cose è l’idea di Inizio: distruggere uno schema per avviarne uno nuovo, o riportare valori antichi, o anche, come dice la locuzione comune, “agire per principio”, cioè per una causa ideale, una presa di posizione simbolica.

Ben diversa è la “politica” del Femminile, che come dicevamo è un Vuoto e una gestione orizzontale: il termine Greco “Economia” (oikonomia) indica precisamente “gestire la casa”. Infatti tutti i movimenti politici a stampo femminile sono su base non tanto ideologica, ma su base economica e orizzontale: basti pensare al Comunismo, concepito dal Toro Marx, e il Toro, malgrado il nome, è un Segno fortemente matriarcale, contrapposto al nomade guerriero Scorpione. Il potere Yin, quindi, è “conservatore” non nel senso di “legato all’ancestrale”, ma nel senso di orizzontale, tellurico, quiescente-difensivo. O meglio, se vogliamo, è questo il suo ancestrale, la sua natura primordiale: non primordi mitici ed eroici, ma una natura terrigna e legata ai cicli della Terra, della Luna, delle Maree.
Questo discorso ci porta anche ad un’altra avventura etimologica: e cioè la radine MN che indica la Luna in quasi tutte le culture. Moon in Inglese, Mond in Tedesco, Menè in Greco: la Luna. Noi abbiamo con la stessa radice le parole Mese e Mensile, e Menarca, ma anche Mente: la Luna, infatti, regola il ciclo dei mesi (Mensile), il ciclo delle donne (Menarca) ed è una componente della Psiche (Mente). Anche il nome Minerva, in fondo, ha la stessa radice: nata dalla Mente di Giove.
In Ebraico, se vogliamo fare un volo azzardato, MN indica:
M = le Acque, l’Orizzonte, i Petali;
N = le Cose, i Prodotti terreni.
“MN” indica quindi, come radice, un qualcosa che muove Acque e fa fruttificare: appunto, basti pensare alle maree e alla tradizione dei lunari agricoli, e tutte le regole contadine legate alla Luna.

Perché vi ho detto tutto questo? Perché – e ne riparleremo in altri post – è utile cercare le origini ancestrali delle parole, per comprenderne il significato, i concetti, e soprattutto la poesia. Non a caso nella Cabala si dice che Dio crea il mondo usando l’Alfabeto…. Ed è bello trovare in un’antica parola la “formula chimica” che la ricollega a tutta una costellazione di suggestioni, cose che giustamente gli antichi cercavano proprio nel Cielo! Alla prossima!

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